Una balena nuota in questo racconto.
Il bambino, fermo sulla spiaggia irreale di Acilia, la vede balzare dalle pagine di un’edizione ridotta e illustrata. Timoroso, chiede soltanto di ricevere in dono l’avventura, di poter vedere la gamba di legno del capitano Achab. Anni dopo ella ritorna, ora porta l’amore, si fa grammatica morale, piomba nelle stanze di una disadorna scuola teatrale e illumina con suo occhio di latte quanto sussulta intorno.
Il mare ritorna più volte. Il bambino, fattosi adulto, continua a scrutarlo. In mano ora ha con sé un cannocchiale fatto con le storie degli uomini incontrati, alcuni dei quali hanno nome Lord Jim, Meurseault, N’drja, d’altri invece si è perso il ricordo. A ben guardare, il cannocchiale mostra che la balena è diventata un gatto, capace di contenere al suo interno tanti libri e in uno di questi c’è anche l’autore, quello che è diventato: un attore, un mago, un raccontatore di storie.