“Quando la povertà entra dalla porta l’amore scappa dalla finestra” è scritto in una baracca di Nairobi. Dopo l’esperienza di teatro con i ragazzi di strada che portato alla straordinaria avventura di Pinocchio nero, Marco Baliani torna in Africa per una nuova scommessa. Un gruppo di ragazzi e ragazze prova, ancora attraverso il teatro, a esplorare senza veli e senza reticenze l’universo amoroso degli slum, a decodificare i segnali dell’ossessionante presenza dell’Aids, della paura del contagio, dello scarso uso del condom. L’Africa sta morendo perché il virus non trova ostacoli dove la vita è pura sopravvivvenza. Dove non c’è tempo per amarsi bene.
L’amore buono nasce da un percorso che si è delineato improvvisazione dopo improvvisazione, prova dopo prova, in uno scambio continuo tra Baliani e i giovani neoattori. L’autore ci racconta questa incredibile sfida, la storia di un riscatto possibile, ci fa ascoltare le voci dei ragazzi e delle ragazze, le loro canzoni hip hop, le loro storie. La scrittura mette in scena, parallelamente alla costruzione dello spettacolo, la violenza del linguaggio e dei comportamenti maschili, l’ipocrisia delle religioni, il comportamento criminale delle case farmaceutiche, la rabbia, le frustrazioni, l’ignoranza, l’inferno delle discariche abitate da milioni di individui, la solitudine della malattia. Ma il viaggio è anche un viaggio gioioso, per tappe, dentro un’Africa non turistica, bella e terribile, alla ricerca di altri “amori buoni”, dentro altri inferni: nel nord dell’Uganda tra i bambini soldato, nel Sud del Sudan dove è scoppiata la pace, fin dentro la Rift Valley, tra i grandi animali del mito africano.
Rizzoli Editore, novembre 2006