NOTE DI DAVID LOOM

La scena assume un aspetto crepuscolare, quasi un intimo e monocromo diorama, un vetrino da osservazione microscopica abitato da una campionatura di soldati-corpuscoli o meglio quello che ne resta: ricordi terribili, appannati silenzi-boati.

Ricorda una sorta di matriosca di soldati che osservano soldati, che a loro volta pensano a soldati, una inevitabile follia.

Immaginifica palpebra che si apre e si chiude, nell’affanno di risolvere una realtà cruda e paralizzante, annullandola o semplicemente ricollocandola nei ricordi in una posizione meno dolorosa, più distante possibile, invano.

La morte contemplata diventa per gli abitanti di trincea una soluzione contemplabile, estrema via di fuga per soldati armati di fronte ad una realtà disarmante.