Opera – Marco Baliani https://www.marcobaliani.it Tue, 18 Oct 2022 04:02:44 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.4 IL MATRIMONIO SEGRETO https://www.marcobaliani.it/il-matrimonio-segreto/ https://www.marcobaliani.it/il-matrimonio-segreto/#respond Mon, 03 Oct 2022 15:52:59 +0000 https://www.marcobaliani.it/corpi-eretici-2/ Dramma giocoso in due atti di Giovanni Bertati

 

dalla commedia The Clandestine Marriage di George Colman il vecchio e David Garrick

musica di Domenico Cimarosa

Direttore Diego Ceretta
Regia Marco Baliani
Scene e luci Lucio Diana 
Costumi Stefania Cempini
Assistente scene e luci Eleonora Diana

 

Geronimo      Filippo Morace  
Elisetta          Maria Sardaryan 
Carolina        Veronica Granatiero 
Fidalma         Mariangela Marini   
Il Conte Robinson       Tommaso Barea  
Paolino          Pierluigi D’Aloia

con l’Orchestra Sinfonica “Gioacchino Rossini”

nuovo allestimento Fondazione Teatro delle Muse

14 e 16 ottobre 2022, Ancona, Teatro delle Muse

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È la prima volta che l’opera di Cimarosa si rappresenta nel ricostruito Teatro delle Muse di Ancona, che festeggia vent’anni dalla sua riapertura. Ancona l’aveva ascoltata nel 1911 e nel 1928.

The secret marriage è la commedia di maggior successo scritta a quattro mani da Georg Colman il vecchio e David Garrick – attore e drammaturgo – nata sulle scene londinesi nel 1766 e diventata popolare in tutta Europa, dove Bertati – divenuto Poeta Teatrale alla corte di Vienna, dopo l’esilio di Lorenzo Da Ponte – ne fece soggetto della più fortunata opera buffa cimarosiana.

Matrimonio segreto vide la luce al Burgtheater di Vienna nel 1792, dove raccolse un successo così grande, che l’Imperatore pretese come bis l’esecuzione integrale dell’opera.

Il capolavoro cimarosiano immediatamente rappresentato nelle capitali europee, è uno dei pochi titoli del teatro buffo napoletano del Settecento a rimanere in repertorio anche nell’Ottocento e nel primo Novecento.

“È un meccanismo teatrale ad orologeria tecnicamente perfetto – dice il direttore artistico Vincenzo de Vivo – che raggiunge i livelli delle opere scritte da Mozart e Da Ponte per quello stesso teatro imperiale di Vienna in cui l’opera ha visto la luce”.

“Ad ascoltare la musica di Cimarosa – afferma il regista Marco Baliani – si sente nell’aria vibrare il volo malandrino di un tafano pungitore, una musica divertita di se stessa, che insegue e tallona la vicenda o addirittura la anticipa”.

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GIANNI SCHICCHI https://www.marcobaliani.it/gianni-schicchi/ https://www.marcobaliani.it/gianni-schicchi/#respond Wed, 25 Aug 2021 06:49:26 +0000 https://www.marcobaliani.it/rigoletto-la-notte-della-maledizione-2/  

Opera in un atto


Libretto di Giovacchino Forzano
Musica di Giacomo Puccini

Direttore Marco Guidarini
Regia Marco Baliani
Scena e Luci Lucio Diana
Costumi Stefania Cempini e Lucio Diana

Personaggi e interpreti
Gianni Schicchi Angelo Veccia
Lauretta Veronica Granatiero
Zita detta “La Vecchia” Mariangela Marini
Rinuccio Pietro Adaini
Gherardo Alessandro Fiocchetti
Nella Zuzanna Klemanska
Gherardino Elena Mancia
Betto di Signa Eugenio Di Lieto
Simone Luca Dall’Amico
Marco Matteo Torcaso
La Ciesca Maria Krylova
Maestro Spinelloccio/Guccio tintore Johnny Ronen Bombino
Messer Amantio di Nicolao Davide Bartolucci
Pinellino calzolaio Piersilvio De Santis

nuova produzione Fondazione Teatro delle Muse

DENTRO GIANNI SCHICCHI UN PO’ DEI FRATELLI MARX / 25 agosto 2021

Domani ad Ancona incontrerò i cantanti che daranno voce ai personaggi dell’opera Gianni Schicchi di Giacomo Puccini. Marche Teatro mi ha proposto di firmare la regia. Finora ho sempre diretto, e a volte anche scritto i libretti di opere contemporanee, con compositori di talento, con cui sono entrato in sintonia fin dalle prime prove. Ora invece il compositore è eccelso ma dimora in altri lidi, e non mi è possibile interloquire o confrontarmi con lui. Del compositore Puccini resta la musica strepitosa che al solo ascoltarla fa venir voglia di ridere. Ed è questo uno dei motivi che mi ha spinto ad accettare la proposta.

E poi i cantanti, la carne viva dell’opera, con loro vorrei creare un andamento buffonesco, che trasformi l’opera in un allestimento teatrale di corpi ridicoli e comici. La mia ispirazione saranno i film del fratelli Marx, dove esiste una partitura di gesti apparentemente caotici ma irresistibili nei loro meccanismi scenici. Se ci riesco vorrei che i corpi dei cantanti obbedissero a una sequenza di gestualità, da trovare insieme, che esalti la trama comica dell’opera, col morto sul letto che diventa quasi corpo vivo nelle iniziali falsissime preghiere, negli insulti, nella ricerca del fatidico testamento.
Evitando quello che nell’opera non ho mai potuto sopportare, quelle pantomime in cui i cantanti fingono dialoghi inesistenti o ingigantiscono con facce e gesti gli accadimenti scenici, cercando di spiegare e mimare quell’inspiegabile che invece è la musica, il canto, e la complessità dell’insieme.

Mi farò aiutare dalla ricca povertà delle scene di Lucio Diana, e delle luci. Come piace a me, la scena sarà quasi vuota con un solo letto a baldacchino intorno cui far ruotare la truffa di Schicchi ai danni del parentado borghese smanioso di ereditare dal morto la cospicua messe di beni. La furba cialtroneria di Gianni Schicchi deve essere riverberata da mani, facce, movimenti, un turbinio continuo che dia risalto alle singole voci, costruendo il gruppo dei parenti come un unico affiatatissimo coro che, quando serve, amplifica la singola gestualità di ciascuno, generando sorprese come di continuo fa la musica di Puccini che non molla mai la presa, non si distanzia, resta fedele alla rissa comica e alla sgargiante bricconaggine dello Schicchi.

È una storia di testamenti mancati, di cialtroneria, di furbizia truffaldina, una storia vecchia come il mondo, che Puccini riesce a trasformare in un’esilarante comicissima vicenda di invidie, sberleffi, accanimenti, inganni. Un coro di borghesi arricchiti, che già si sentono superiori al volgo, da cui pure un tempo provenivano, e che vengono invece turlupinati proprio da un genio popolare che ne ridicolizza le pretese.

Ascoltando la musica che Puccini compose per il Gianni Schicchi, si viene percorsi da un irrefrenabile moto di gioiosità. Me lo figuro, l’autore, avvolto nelle volute del suo inseparabile sigaro toscano, mentre butta giù le prime note, e già il sorriso gli si stampa in volto e poi, mano a mano che la composizione prende forma, lo sento ridere, da solo, come accade nei momenti più liberi delle nostre vite, ridere di come si sta già immaginando la scena, i cantanti, con le parole del librettista Forzano che diventano canto, guidate dalla musica che non smette di prenderli in giro, di giocare con loro e con la trama, contrappuntando ogni moto di sorpresa e di delusione, e ancora lo vedo sorridere, a fine serata, esausto per tanta creazione, ma sazio di aver trovato la strada giusta che legherà in un unico intreccio tutta la partitura.

Si merita davvero un altro sigaro, perché sa che sta creando un’opera buffa di altissimo lignaggio, e vuole che questo suo interiore divertimento si propaghi agli spettatori, ai musicisti dell’orchestra, ai cantanti, ai macchinisti, tutti ascoltando l’opera devono sbellicarsi e gioire.

È quello che vorrei accadesse agli spettatori di questa mia regia. Unico stacco nell’opera, oltrechè la furbizia di Schicchi che da un certo punto in poi guida e trascina l’intera compagine dei parenti, è il quadro d’amore tra Rinuccio e Lauretta, unico momento in cui la forza vitale dell’amore sembra prevalere sulle bassezze di eredità e soldi, come una specie di possibile promessa di una vita diversa, anche se poi, come in tutte le fiabe, non si sa se vissero davvero felici e contenti.

Marco Baliani

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CORPI ERETICI https://www.marcobaliani.it/corpi-eretici/ https://www.marcobaliani.it/corpi-eretici/#respond Mon, 04 Jul 2016 08:16:33 +0000 http://www.marcobaliani.it/?p=447 LOCACorpiEretici OK

Dramma musicale pasoliniano in 9 canti

 

musica Mauro Montalbetti

libretto Marco Baliani

con Cristina Zavalloni, Mirko Guadagnini, Marco Manchisi

e con Chiara Taviani, Alessio Damiani, Liber Dorizzi, Massimiliano Frascà, Carlo Massari, David MarziMirko Paparusso, Filippo Porro

Icarus Ensemble

direttore Francesco Lanzillotta

regia e luci Marco Baliani

scene e costumi Carlo Sala

assistente alla regia Barbara Roganti

commissione e produzione Fondazione I Teatri di Reggio Emilia

Prima rappresentazione assoluta 30 ottobre 2015

 

L’opera è una messa in scena del corpo fisico del poeta e al contempo dei tanti corpi disseminati nella sua produzione artistica. ‘Messa’ in scena, dunque una celebrazione ‘religiosa’ del corpo pasoliniano, sempre presente in tutte le sue opere, dalla poesia al cinema al teatro ai saggi; corpo a volte trasfigurato, nascosto, negato, sacrificato, ma anche cantato nella pura gioia del vivere, nell’esultanza della carne, nella terribilità degli impulsi.

Un corpo scandaloso. Un corpo mai riconciliato. Un corpo biologico che lotta per esistere contro una società che sul corpo, sul controllo biopolitico del corpo, fonda il proprio potere. Un corpo che non può che soccombere, ma che proprio nel suo atto di non sottomissione, alle regole, alle convenzioni, ai moralismi, ai linguaggi, permette un estremo istinto di rivolta. Corpo poetico che perde e viene smembrato ma che non può che mostrarsi di nuovo, in un atto simile a quello di Sisifo, risorgendo e ricominciando.

‘I corpi’ di Pasolini divengono metafora di un suono. La forma musicale dell’opera parte dal suono concreto del corpo (intercettato, modificato, rielaborato, stratificato in una sorta di paesaggio sonoro dell’umano) cui si aggiunge un suono-corpo polifonico vivente, formato da un insieme di voci, timbri, melodie, strumenti.

Cantare in scena i tanti frammenti di questi corpi perduti di Pasolini, in una forma spettacolare esegetica, non lineare, composta per quadri, come i suoi film o i suoi romanzi, aderendo a una forma percettiva che assomiglia alle tavole medioevali, ove gli accadimenti delle figure non seguono un’evoluzione causale, ma si stagliano come epigrafi del simbolo.

Marco Baliani, Mauro Montalbetti


 

NOTE DEL COMPOSITORE

NOTE DI REGIA


 

 

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IL SOGNO DI UNA COSA https://www.marcobaliani.it/il-sogno-di-una-cosa/ https://www.marcobaliani.it/il-sogno-di-una-cosa/#respond Sun, 03 Jul 2016 01:40:02 +0000 http://www.marcobaliani.it/?p=310 Il sogno di una cosa copia

 

Opera per il 40° della strage di Piazza della Loggia a Brescia

 

musica Mauro Montalbetti

libretto e regia Marco Baliani

regia video Alina Marazzi

scene e costumi Carlo Sala

disegno luci Stefano Mazzanti

Ensemble Sentieri Selvaggi

direttore Carlo Boccadoro

attore Marco Baliani

soprano Alda Caiello

suono-azione Roberto Dani

danzatori Allievi del secondo corso di Teatrodanza, Teatro Scuola Paolo Grassi, Milano

Coro Costanzo Porta di Cremona

maestro del coro Antonio Greco

produzione Fondazione del Te

coproduzione Fondazione I Teatri di Reggio Emilia

collaborazione produttiva Piccolo Teatro di Milano

con la collaborazione di Casa della Memoria Brescia, Fondazione Milano Teatro, Scuola Paolo Grassi

 

Prima rappresentazione assoluta Brescia, 9 maggio 2014

 

Una commemorazione non può che fondarsi su un atto forte di memoria, l’imperativo resta quello di non dimenticare ciò che di terribile accadde il 28 maggio 1974 a Brescia, in Piazza della Loggia. Essere oggi testimoni vuol dire che quei fatti, quelle vicende, sono diventate racconto di un passaggio generazionale che diviene monito e civile appuntamento.

Ma se limitassimo la nostra opera a questo, agiremmo ancora come vittime, ripetendo la tragicità di quella giornata come un lamento funebre, col rischio di trasformare l’atto del non dimenticare in un esercizio retorico, dovuto. È certo che le trame occulte dispiegate, prima a favorire l’ambiente in cui è maturata la strage e poi a depistare per decenni qualsiasi tentativo di raggiungere una verità giudiziaria, non vanno dimenticate e vanno sempre denunciate, perché ora, dopo tanti anni, cerchiamo almeno una verità storica che ci faccia comprendere l’enormità della ferita subita.

Ma noi vorremmo compiere un tragitto diverso: una riflessione universale sulla violenza, sul potere, sull’infamia. È rimasta, di quella giornata, la registrazione del comizio in piazza che viene interrotto dallo scoppio della bomba con le voci del caos e della disperazione che ne seguirono: è un documento unico che fissa l’attimo della strage in una dimensione sonora. Noi vorremmo che quell’interruzione, quella rottura di vite e di senso non fosse un fermo immagine del passato ma si trasformasse in un atto di resurrezione.


 

NOTE DEL COMPOSITORE

NOTE DI REGIA

NOTE ALLA REGIA VIDEO


 

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